Stazioni di ricarica witty
- Esistono bonus fiscali per l'installazione di stazioni di ricarica per veicoli elettrici?
- Quali sono le condizioni per beneficiare del bonus fiscale?
- Posso caricare la mia auto elettrica da una presa elettrica normale?
- Quanto costa effettuare la ricarica di un veicolo elettrico a casa?
- Con quale amperaggio si caricherà la mia auto con una presa 2P+T?
- Qual è la differenza tra una presa 2P+T rinforzata da 16A e una colonnina di ricarica?
- Possiamo favorire l'utilizzo di energia di origine fotovoltaica durante la ricarica?
- Una colonnina di ricarica per veicoli elettrici è più sicura di una presa standard?
- Qual è la garanzia sulle stazioni di ricarica? Chi deve effettuare la manutenzione per garantire il corretto funzionamento della colonnina?
- Come funziona la scheda TIC? Che protocollo utilizza?
- Quando si parla di carica statica o dinamica?
- Tutte le auto elettriche al 100% possono utilizzare un caricabatterie rapido in corrente continua (DC)?
- In Europa le prese sono sempre di tipo 2?
- Esiste un ordine da seguire quando si scollega e si collega il cavo di ricarica?
- Perché la scelta del cavo di ricarica è così importante in termini di potenza?
- Come distinguere un cavo da 16A da uno da 32A?
Esistono bonus fiscali per l'installazione di stazioni di ricarica per veicoli elettrici?
Nel 2024 rimane in vigore anche il bonus colonnine di ricarica. Il contributo è pari all'80% del prezzo di acquisto e posa delle infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici. Per approfondimenti consulta il sito del Ministero delle imprese e del Made in Italy.
Quali sono le condizioni per beneficiare del bonus fiscale?
- La stazione di ricarica deve essere installata da un installatore certificato.
- Sono deducibili fiscalmente anche le spese di adeguamento dell'impianto elettrico e le spese di certificazione
- La stazione di ricarica deve essere intelligente: tempo e potenza di ricarica devono essere gestiti da un sistema di monitoraggio energetico.
- Il prodotto può essere installato sia all'interno che all'esterno di un edificio
- Deve essere una stazione di ricarica fissa (senza cavo di ricarica).
- La stazione di ricarica deve essere alimentata da elettricità verde o dalla propria energia rinnovabile (solare) o da un mix delle due.
Posso caricare la mia auto elettrica da una presa elettrica normale?
Dipende dal tipo di veicolo e dalla batteria.
I produttori di auto elettriche forniscono un cavo e un adattatore ad hoc per caricare la tua auto. Il cavo è dotato di una scatola di controllo IN-Cable. Quest'ultimo garantisce una protezione ottimale durante la ricarica del veicolo elettrico tramite un circuito differenziale e limitazione di corrente. Si tratta di "Modalità 2".
Le prese domestiche non sono progettate per fornire correnti elevate su base regolare.
La ricarica domestica tramite presa richiede circa 10 ore per una ricarica completa, con una stazione di ricarica il tempo di ricarica va dalle quattro alle sei ore.
Inoltre, in alcune zone in Italia esistono due tipi di reti elettriche (3x400 V e 3x230 V).
È consigliabile di verifica con il proprio gestore di energia a quale rete è collegata l'abitazione o ufficio, poiché alcuni veicoli elettrici non si caricano su una rete 3x230V. In questo caso avrete bisogno di una stazione di ricarica adatta.
Quanto costa effettuare la ricarica di un veicolo elettrico a casa?
I costi variano in base alla tipologia di contratto col gestore di energia elettrica. Il prezzo della ricarica di un'auto elettrica è condizionato da diversi fattori che possono rendere l'operazione più o meno costosa. Per capire quanto costa un pieno elettrico bisogna sempre tenere considerare innanzitutto che il costo è influenzato dal prezzo dell'energia, tariffa che viene calcolata in modo differente per i servizi a consumo, con sconti e agevolazioni per chi sceglie invece un abbonamento o una tariffa flat. Ma non solo! Occorre considerare il metodo di ricarica, se a corrente continua o alternata, come la capacità della batteria oltre all'efficienza dei dispositivi utilizzati per effettuare la ricarica. In Italia le tariffe variano da 0,56 euro/kWh a 0,95 euro/kWh in base alla velocità di ricarica per i piani tariffari offerti da alcuni fornitori, con opzioni che spaziano da 23 euro al mese per 40 kWh a 122 euro al mese per 320 kWh. Es: Un'auto elettrica tradizionale consuma circa 15 kWh per 100 km con un costo medio dell'elettricità di 0,37 € per kWh (ricarica domestica).
Con quale amperaggio si caricherà la mia auto con una presa 2P+T?
Esistono due tipi di prese 2P+T:
– Le prese “semplici” non sono in grado di supportare la ricarica di un veicolo elettrico alla corrente nominale di 16A per ore.
Se l'intensità richiesta dal veicolo fosse superiore a 8 A, alcune basi potrebbero subire un riscaldamento significativo e portare ad una fuga termica (rischio di incendio).
– Le prese Witty hanno contatti rinforzati che consentono di sostenere questa tipologia di carica e un'identificazione GreenUp brevettata che identifica questa presa come presa rinforzata che accetta fino a 14 A.
Qual è la differenza tra una presa 2P+T rinforzata da 16A e una colonnina di ricarica?
La potenza erogata è diversa:
– Su una presa di ricarica rinforzata, il veicolo potrà ricaricarsi al massimo a 3,2 kW (1,8 kW per alcuni veicoli, a seconda del cavo).
– Su un terminale, la potenza erogata sarà compresa tra 3,7 e 22 kW.
Gestione fuori dalle ore di punta:
– Non è prevista la gestione delle ore che non rientrano nelle ore di punta, su presa 2P+T.
– Su una colonnina è possibile caricare fuori dalle ore di punta e anche ritardare il momento di inizio ricarica per consentire, ad esempio, al boiler dell'acqua calda di riscaldarsi.
Gestione dinamica del carico:
– Una presa 2P+T erogherà dai 10 a 16A senza considerare quanto è effettivamente disponibile nell'impianto.
– Un terminale, se collegato al TIC, modulerà la propria corrente di carica senza mai superare la potenza totale sottoscritta.
Sicurezza:
– Una presa 2P+T non ha altra protezione oltre al suo interruttore automatico.
– Una colonnina monitora se la corrente di carica non supera il setpoint specificato,
verifica se il veicolo rispetta il protocollo tra terminale e veicolo (in caso di non conformità la corrente sarà limitata a 8A), monitora il riscaldamento interno del terminale e controlla se il contattore non è bloccato.
Possiamo favorire l'utilizzo di energia di origine fotovoltaica durante la ricarica?
Sì, è possibile regolare la corrente di carica in base alla corrente prodotta nel fotovoltaico.
La soluzione in questo caso è fornire un setpoint di ricarica identico alla produzione fotovoltaica.
Ci sono due prerequisiti:
1) Che l'inverter sia collegato all'autoconsumo e non collegato solo alla rete.
2) Che l'inverter non sia impostato su Zero iniezione. Infatti, in modalità iniezione zero, se c'è il sole ma in casa non ci sono consumi, l'inverter non funzionerà.
La misura della corrente fotovoltaica prodotta viene effettuata con un XEV304 e un toroide. L'XEV304 è impostato sulla posizione “cogenerazione” e il TIC è collegato al terminale di ricarica.
La corrente di carica sarà quindi controllata dalla luce solare.
Nota importante!!:
Se la produzione solare scende sotto i 7A o se non c'è più il sole: il veicolo continuerà a caricarsi ad un minimo di 7A in monofase o 13A in trifase.
Una colonnina di ricarica per veicoli elettrici è più sicura di una presa standard?
Sì, per i seguenti motivi:
– La colonnina di ricarica monitora i consumi del veicolo in maniera costante e interrompendo immediatamente la ricarica se il veicolo supera il valore di setpoint impostato.
– La colonnina di ricarica monitora la propria temperatura interna e interrompe la carica in caso di surriscaldamento.
– La colonnina di ricarica monitora se il veicolo è conforme al protocollo "Modo 3", altrimenti il terminale ricarica in modalità degradata a 8A.
– La colonnina di ricarica è dotata di una scheda di rilevamento contatto “bloccato” che interrompe l'alimentazione in caso di contatto bloccato sul contattore.
– La colonnina di ricarica rileva se il tipo di cavo di ricarica è da 20 o 32 A e limita la corrente di conseguenza.
– La colonnina di ricarica gestisce la corrente erogata al veicolo in tempo reale per non sovraccaricare l'impianto grazie al TIC
Qual è la garanzia sulle stazioni di ricarica? Chi deve effettuare la manutenzione per garantire il corretto funzionamento della colonnina?
Hager Bocchiotti offre una garanzia di 2 anni sui prodotti.
La manutenzione può essere eseguita da un installatore o da un CPO, a seconda dell'intensità e del luogo di utilizzo.
Hager Bocchiotti offre pezzi di ricambio che possono essere ordinati separatamente.
Come funziona la scheda TIC? Che protocollo utilizza?
La scheda TIC non funziona con un protocollo conosciuto.
Questa scheda riceve informazioni dal modulo di gestione della ricarica che controlla dinamicamente la stazione di ricarica. Questa comunicazione avviene tramite cablaggio tra il modulo e la scheda TIC (RJ45, cavo telefonico, ecc.).
Questa scheda simula ciò che trasmette un contatore digitale in termini di informazioni: potenza massima, potenza totale consumata,...
Utilizzabile SOLO con witty start!
Quando si parla di carica statica o dinamica?
Sì con gestione del carico locale (LLM)
* Dinamica: tiene conto della potenza totale disponibile dell'impianto. Regola la potenza delle stazioni di ricarica per continuare a funzionare.
* Statica: una certa potenza è determinata solo per le stazioni di ricarica. Questa potenza viene distribuita tra i diversi terminali di ricarica.
Questa potenza specifica è distinta dalla potenza totale (disponibile).
witty share e witty park sono adatti a questo tipo di cariche.
Tutte le auto elettriche al 100% possono utilizzare un caricabatterie rapido in corrente continua (DC)?
La maggior parte delle auto totalmente elettriche sono dotate di una speciale presa combinata contenente sia la presa 2 di tipo AC che la spina combinata CC.
In Europa le prese sono sempre di tipo 2?
La presa di tipo 2 è lo standard europeo, quindi le auto europee sono sempre dotate di questo tipo di presa.
Alcune automobili giapponesi e americane potrebbero essere dotate di una spina di tipo 1.
Esiste un ordine da seguire quando si scollega e si collega il cavo di ricarica?
È consigliabile rimuovere prima la presa dal veicolo, poi la presa dalla stazione di ricarica.
In fase di collegamento, inserire prima la presa del veicolo, poi quella della stazione di ricarica.
Perché la scelta del cavo di ricarica è così importante in termini di potenza?
È preferibile prevedere un cavo che supporti una corrente maggiore: es.: 32A anziché 16A.
Gli elementi importanti quando si parla di ricarica sono tre: la stazione di ricarica, il cavo e l’auto.
Se la stazione di ricarica fornisce 32 A, l'auto può ricaricarsi a 32 A, ma il cavo di ricarica può supportare solo 16 A, l'auto si ricarica solo a 16 A...
Come distinguere un cavo da 16A da uno da 32A?
Sulla scheda è indicata la potenza massima autorizzata.